Da Gazzetta.it
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ROMA, 8 marzo 2005 - Francesco Totti attacca la Juve e bacchetta
anche Antonio Cassano. Il capitano della Roma, durante la conferenza stampa del team 3C Racing a Trigoria, è tornato sulla gara di sabato contro i bianconeri e sugli errori di Racalbuto. "Non si può vincere 11 contro 14 - ha dichiarato Totti riferendosi alle decisioni della terna arbitrale -, la Juve vince perchè è forte, ma anche perchè ha le conoscenze giuste e il potere. Il calcio non è questo, il calcio deve essere divertimento e sport". Capitan Totti attacca anche Cassano che alla viglia della sfida aveva ribadito che sentiva molto la mancanza di Capello e che il suo futuro alla Roma non è per nulla certo. «Antonio ha sbagliato - dice Totti - non doveva rilasciare quelle dichiarazioni prima di una partita importante e sentita come quella contro la Juve. Sentire alcune cose che ha detto Antonio mi ha dato un po' fastidio. Gli do un consiglio, lasci perdere Capello e la Juve".
Ma Totti non si ferma qui: "Se il calcio continua ad andare così giocano in 2-3, ti passa anche la voglia di giocare". Il capitano della Roma attacca duramente il sistema-calcio: "In 10 anni hanno vinto Lazio e Roma una volta poi sempre Juve e Milan, giocano a tamburello. Se mi aspetto deferimenti? Io dico solo la verità. In un calcio che continua ad andare così uno come Zeman che lo prendi a fare? Solo per divertirti? Allora va bene anche Del Neri..."
Il numero dieci giallorosso va in soccorso di Cufré, a rischio di squalifica con la prova tv: "Cufrè non è stato per niente agitato, rivedendo le immagini prima di dare un cazzotto è Del Piero che ne dà uno in pancia a lui. Non voglio difendere Cufrè, ma sono situazioni che in campo succedono, anche per la tensione. Non va punito solo Cufrè perchè ha dato il cazzotto, non è vero che Del Piero non ha fatto niente". Francesco Totti non ci sta a sentir parlare di fair-play juventino ma aggiunge: "Lo sbaglio principale l'ha fatto l'arbitro, lui ha condizionato la partita. Loro hanno fatto 30 falli nei primi minuti, se avesse ammonito subito la partita sarebbe stata un'altra". Poi pone l'accento su una presunta gomitata ricevuta da Emerson: "Un brutto episodio che è passato inosservato - dice il capitano della Roma - perchè lui è un giocatore della Juve. Se l'avesse fatto uno della Roma... Guardate Cufrè. Il calcio deve cambiare non è più un bel gioco".
Lo stesso Leandro Cufré non è pentito, non si sente il cattivo di turno, non accetta lezioni di fair-play. È furioso: gli elogi ad Alessandro Del Piero, che non ha reagito al suo colpo sabato sera nel corso di Roma-Juve e che è stato additato ad esempio nazionale non gli va giù. Il difensore della Roma ha parlato oggi all'emittente radiofonica "Rete Sport" per spiegare la sua verità: "Ho parlato con Del Piero e gli ho chiesto scusa. Nessuno, però, ha detto che anche lui mi ha colpito. Andate a rivedere le immagini: al 24', tra l'altro, nella nostra area mi ha dato anche un calcio. Ho scelto di rimanere in silenzio all'inizio, ma ora basta. A questo punto mi dà fastidio sentire che Del Piero è un esempio perché non ha reagito. Sono cose che succedono in campo, io non mi lamento".
Si è detto e si è scritto tanto su quel pugno a Del Piero: "Nel primo tempo ho subìto i falli di Camoranesi - continua Cufrè - le ho prese e le ho date. Ci sta, ma non posso sentire discorsi sul fair-play: Del Piero mi ha provocato. Come può la Juve parlare di fair-play?". Intanto per quel gesto rischia la squalifica per la prova tv: "Voglio solo difendermi: se
useranno la prova tv contro di me, farò presenti tutte le cose che mi ha fatto Del Piero. In quattro anni in Italia non sono mai stato espulso e non ho mai reagito così. Se ho fatto una cosa del genere, vuol dire che qualcosa prima è successo. Guardate cosa ha fatto Ibrahimovic nelle ultime partite. In tv hanno fatto vedere solo quello che ho fatto io.
Ho rivisto la partita, mi sono fatto del male un'altra volta. Tra l'altro, l'azione che ha portato al calcio di rigore è partita da un fallo laterale battuto in maniera irregolare. Il guardalinee, però, non se n'è accorto".
All'argentino hanno dato fastidio le tante chiacchiere sull'argomento: "Si parla tanto di correttezza ma la Juve è una delle squadre più fallose - ha continuato - che fair-play è? Sono venuti qui a rubare la partita in casa nostra. Sabato pomeriggio il Milan aveva battuto l'Atalanta: prima di scendere in campo, ho pensato che la Juve avrebbe dovuto vincere per forza. Meglio se non dico altro. Racalbuto? Non voglio parlare di niente e di nessuno. Dico solo che non è un arbitro adatto a una partita del genere".
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Va bene tutto, ma parla lui?
